Magari non ci crederete, ma sarà Salvini vs Berlusconi la gara per il governo del Paese


Con Beppe Grillo spettatore interessato, ma guardingo. E Matteo Renzi nei panni del terzo incomodo


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
14/11/2017 alle ore 09:53

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Ecco, magari non ci crederete, ma sarà Matteo Salvini contro Silvio Berlusconi. E perciò sarà tutta interna al centrodestra la prossima partita politica. Con Beppe Grillo spettatore interessato, ma guardingo. E Matteo Renzi nei panni del terzo incomodo. Terzo in tutti i sensi.

Il via lo darà la decisione del Quirinale sulla data del voto: marzo o maggio potrebbe già fare una certa differenza. Con un marzo troppo ravvicinato per il Cavaliere - che pregusta la possibilità di una sentenza favorevole dalla Corte europea di Strasburgo - e, quindi, buono per Salvini. E con maggio che sarebbe, al contrario, la data migliore per il possibile ritorno ufficiale in campo di Berlusconi. La strategia dei due, naturalmente, ancor prima della decisione di Sergio Mattarella, è abbastanza definita.

Magari non ci crederete, ma entrambi sanno che devono arrivare l'uno prima dell'altro. Salvini per avere una singola chance, il Cavaliere per avere le mani libere. Il dato che, quindi, differenzierà questa sfida dalle altre che ci saranno è che i due contendenti si troveranno a competere dallo stesso lato del campo di gioco.

Dovrebbero essere parte della medesima squadra e, così, cercheranno di darla ad intendere: dopodichè non lasceranno nulla di intentato per superare il sodale-rivale.

A ben guardare la sfida è in atto: l'uno ammicca a Di Maio e Grillo, l'altro strizza l'occhio a Draghi e Renzi. Una gara tutta interna al centrodestra per il governo del Paese: sembrava impossibile, ieri. Ma oggi è così.

I collegi maggioritari, un terzo del totale, saranno frazionati e assegnati alla fine di estenuanti trattative con salomonica condivisione e con la Giorgia Meloni che potrà approfittarne per avere qualcosina in più del dovuto. Dopodichè tutta la rispettiva forza d'urto sarà catapultata sul proporzionale. È li che ci si conterà. È quello lo scontro - senza prigionieri - che si profila tra questa Lega non più Nord e questa Forza Italia nuovamente guidata da Berlusconi.

Quarte e quinte gambe della coalizione saranno, perciò, ben poca cosa: forse carrette buone a racimolare qualche zero virgola in più, ma mai decisive. Chi vuol far crederlo gioca solo una partita di personale sopravvivenza e nient'altro.

Addirittura potrebbe verificarsi quel che accadde agli albori del centrodestra che fu, nel marzo del 1994, quando l'intuizione di Berlusconi incanalò nelle liste della neonata Forza Italia la disperazione degli allora giovani democristiani Casini e Mastella. Ecco, magari non ci crederete: la storia potrebbe riproporsi.

 

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