Consob contro Bankitalia: "Non segnalò i problemi di Veneto Banca"


Audizione del direttore generale in commissione


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
09/11/2017 alle ore 16:46



Banca d’Italia non segnalò alla Consob  i problemi di Veneto Banca in vista dell’aumento di capitale del 2013. E se all'epoca non ci fu alcun intervento della Commissione nazionale per le società e la Borsa è solo perché le era stato comunicato che "l’operazione era strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardandoiquidità e solidità”. E’ questa l’accusa mossa ai vertici della Banca d’Italia dal direttore generale della Consob Angelo Apponi nel corso dell’audizione davanti alla Commissione banche. “Se avessimo avuto segnali di quella profondità che poi abbiamo ricevuto solo due anni dopo – ha chiarito Apponi - avremmo reagito in maniera diversa. Non avevamo indizi e abbiamo proceduto quando ci ha lnno informato”. Per quanto riguarda, invece, la lettera  la lettera di Bankitalia dell’8 maggio del 2013, il direttore generale ha spiegato: “non mi sembra che segnalasse una sofferenza, anzi prevedeva un’acquisizione”. Inoltre, per quello che riguarda i due bond subordinati emessi da BpVi e Veneto banca a fine 2015, ha osservato: “siamo di fronte a un documento non approvato dalla Consob”, perché il prospetto può essere approvato da una qualunque autorità estera. "Dall'audizione dei rappresentanti di Consob e Banca d'Italia, opportunamente sollecitata dal nostro capogruppo Brunetta, emergono ulteriori colpe e gravi mancanze di via Nazionale – ha commentato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri -. Il rappresentante della Consob, sotto vincolo di giuramento perché intervenuto in qualità di testimone, ha confermato che la Banca d'Italia in merito alle vicende di Veneto Banca e Popolare di Vicenza non ha trasmesso documenti o notizie. La situazione di Visco e Bankitalia diventa quindi sempre più insostenibile. Avevo detto che Visco, preferendo il potere alla dignità, si sarebbe trovato in un pasticcio con una sempre più certa condanna alla fuga da Via Nazionale, travolto da accuse che sarà poi la magistratura ordinaria a valutare. Può la tutela del risparmio sancita dalla Costituzione rimanere in tali mani? Che dire poi di Saccomanni che passa da vigilante a ministro e poi a presidente di una banca, Unicredit, che doveva vigilare? Meglio cambiare conto". “Leggo quanto sta emergendo dalla Commissione d'Inchiesta sulle banche e mi dico che abbiamo fatto proprio bene, a gennaio, a chiederla - ha scritto su Facebook il segretario del Psi e viceministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini -. Perlomeno farà chiarezza sullo scontro in atto tra Consob e Banca d'Italia. Proprio una brutta immagine". Il M5s, invece,  è tornato a chiedere "le dimissioni dei vertici di Consob e di Bankitalia". "In commissione ho assistito a un teatrino, tragico per i 500.000 risparmiatori che hanno perso i risparmi", ha concluso la deputata Carla Ruocco.  

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