Sicilia, arrestato neodeputato Udc Cateno De Luca


M5s: "Musumeci chieda scusa ai cittadini per quest'onta indelebile". Bindi: "Fatto gravissimo"


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
08/11/2017 alle ore 17:19



Roma. All'Assemblea regionale siciliana scoppia il caso 'impresentabili'. Il neodeputato dell'Udc Cateno De Luca finisce agli arresti domiciliari per evasione fiscale e scoppia la polemica politica. "L'arresto del deputato Cateno De Luca è un fatto gravissimo, ma non il primo. Auguriamoci che possa essere uno degli ultimi – commenta la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi -. Il nome di De Luca era stato segnalato non solo da Cancelleri, ma anche dalla Prefettura e dalla Procura. È l`ennesima dimostrazione che gli strumenti di cui disponiamo per tutelare l'elettorato nel nostro Paese sono inadeguati e insufficienti. Non solo per i tempi a disposizione delle Commissioni elettorali per valutare la regolarità della situazione giuridica dei candidati, in base alle leggi, in particolare alla legge Severino".

De Luca, eletto nelle fila dell'Udc, è finito ai domiciliari insieme al presidente della Federazione piccoli imprenditori Carmelo Satta con l'accusa di essere il promotore di un'associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di una rilevante evasione fiscale di circa 1.750.000 euro. Puntuale arriva il post di Beppe Grillo. "Non sono passate manco 48 ore e... taaac: primo arrestato tra gli eletti di Musumeci", scrive su Facebook. L'Udc prova a replicare, assicurando di aver avuto "la massima diligenza nella formazione delle liste elettorali a tutela del partito e dei cittadini-elettori". "Abbiamo chiesto a candidati e movimenti associati, tra cui anche 'Sicilia Vera' – si legge in una nota -, il certificato del casellario giudiziario e quello dei carichi pendenti a tutela dei cittadini e della onorabilità del partito". Ma Giancarlo Cancelleri, lo sfidante grillino di Nello Musumeci, incalza: "oggi la maggioranza di centrodestra si regge su un arrestato ai domiciliari per evasione fiscale. Senza di lui infatti la maggioranza non c'è. De Luca dovrebbe avere la dignità di dimettersi subito assieme a tutti gli altri impresentabili eletti. Musumeci chieda scusa ai siciliani per quest'onta indelebile". Interviene anche il leader della Lega Matteo Salvini: "Abbiamo fatto più che bene a dire dei no a qualcuno che si proponeva per le nostre liste offrendo voti e sostegno – precisa -. E la cronaca di oggi ci dice che abbiamo fatto bene a dire alcuni no". Infine, il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, commenta: "il caso Cateno De Luca è l'ennesima dimostrazione che c'è una responsabilità dei partiti e di chi fa le liste che non può essere scaricata sull'Antimafia e sulle disquisizioni colte sul valore del Codice di autoregolamentazione. In realtà De Luca era già stato rinviato a giudizio per tentata concussione ed era prevista per domani la sentenza di quel processo, in cui il pm aveva chiesto 5 anni di condanna. Scegliere di mettere in lista una persona che, se condannata, il giorno dopo le elezioni sarebbe incorsa nelle disposizioni della legge Severino e quindi non avrebbe più potuto essere consigliere regionale significa come minimo ingannare gli elettori".

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