Intercettazioni, governo vara decreto legislativo: Stop a trascrizioni irrilevanti.


Gentiloni: "Si limita l'uso e si contrasta l'abuso". Forza Italia: "Riforma ridicola, in zona Cesarini solo pessimi provvedimenti"


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
03/11/2017 alle ore 09:38



Regolamentare l'uso delle intercettazioni per evitare la diffusione di conversazioni irrilevanti ai fini delle indagini: è questo l'obiettivo del decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri. Nel testo, che ora dovrà passare all'esame delle commissioni Giustizia di Camera e Senato per i pareri e poi tornare in Cdm, sono previsti vincoli alla trascrizione delle conversazioni. In pratica, potranno essere riprodotti solo i brani essenziali quando sarà necessario. Presso l'ufficio del pm poi verrà istituito un archivio riservato, il cui accesso sarà consentito solo a giudici, difensori e ausiliari autorizzati. Quanto agli strumenti utilizzati per le intercettazioni, il testo disciplina l'uso del captatore informatico. Il 'virus-spia' nei dispositivi elettronici portatili (quali smartphone e tablet) sarà  consentito in ambito domiciliare solo se si procederà per i delitti di criminalità organizzata o terrorismo. Fatto salvo il diritto di cronaca, è poi previsto il carcere fino a quattro anni per chi diffonde riprese audiovisive e registrazioni di comunicazioni effettuate in maniera fraudolenta per danneggiare la reputazione o l'immagine di altri. "L'approvazione del decreto sulle intercettazioni - ha commentato Gentiloni - è una decisione importante e che merita un'attenzione particolare. Non ne limitiamo l'uso ma ne contrastiamo l'abuso. Abbiamo finalmente una soluzione che a mio avviso è giusta ed equilibrata". La riforma, ha inoltre chiarito il premier, "disciplina anche un uso più stingente degli ascolti senza ledere il diritto di cronaca". Il provvedimento, ha aggiunto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, affronta "un tema annoso e non restringe la facoltà dei magistrati e delle forze dell' ordine di utilizzare le intercettazioni". Anzi, ha sottolineato, "in un passaggio rende più semplice la richiesta di intercettazioni per i più gravi reati contro la pubblica amministrazione, e non interviene sulla libertà di stampa e il diritto di cronaca". Ma Forza Italia è critica. "È una riforma semplicemente ridicola - ha commentato il deputato Francesco Paolo Sisto -. Il provvedimento in materia di intercettazioni ha un solo, gravissimo effetto: penalizzare l'esercizio dei diritti della difesa, con complicazioni procedimentali che rendono pressoché impossibile il contraddittorio su quanto intercettato. Si tratta della triste conferma che questo governo ha a cuore solo gli interessi delle procure e non quelli di chi, a parità costituzionale di condizioni, ha il diritto di difendersi. Quello sul divieto di pubblicazione di intercettazioni & co. - prosegue - è un 'simil reato', essendo praticamente impossibile dimostrare che il giornalista abbia pubblicato conversazioni ininfluenti per scopi estranei al diritto di cronaca. Spaventa, inoltre, l'uso pressoché indiscriminato del Trojan, in barba al rispetto pur minimo della riservatezza. Tutto questo dimostra, ancora una volta, che in zona Cesarini non si possono che licenziare pessimi provvedimenti", ha concluso.

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