Che significa festeggiare (davvero) la giornata della mediazione familiare


Creato nel 2005, l'evento è diventato di portata mondiale e mira a risolvere i conflitti in un'ottica di pace e di tolleranza


di Teresa Lesti
Categoria: RiMediamo
19/10/2017 alle ore 11:49

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Oggi è una bellissima giornata, in cui “festeggiamo” i valori del rispetto, della tolleranza, della pace e della mediazione appunto.

Nel 2005 è stato creato infatti un evento di portata mondiale teso a promuovere la cultura della mediazione e della risoluzione dei conflitti in un'ottica di pace e di tolleranza. Ogni terzo giovedì del mese di Ottobre, quest’anno il diciannove esattamente, si celebra, appunto, la giornata mondiale della mediazione per crescere nella cultura della accettazione e del confronto nelle differenze, tollerandone le asperità e valorizzandone le risorse.

Quindi anche noi, come A.I.Me.F., partecipiamo a questi festeggiamenti con eventi di mediazione familiare promossi in tutta Italia per sensibilizzare alla cultura di un “ buona separazione”, facendoci conoscere e permettendo alle persone di capire realmente cosa sia la mediazione familiare e che tipo di opportunità possa rappresentare per le famiglie e per i bimbi soprattutto.

Quindi, chiunque abbia piacere di partecipare alle tante iniziative promosse dall’A.I.Me.F. nella propria zona di residenza, può andare sul nostro sito www.aimef.it e cercarle. Inoltre, sempre sul nostro sito è possibile “trovare” il proprio mediatore familiare: è un ricerca semplicissima che qualunque genitore che abbia bisogno di una mediazione familiare e quindi di un “buon mediatore” può fare.

Essere iscritti in A.I.M.e.F. equivale ad essere mediatori preparati, formati secondo la normativa Europea e costantemente aggiornati, credibili professionalmente, rispettosi del codice deontologico della professione e dei confini con le altre.

È importante nella giornata di oggi celebrare da un lato una cultura diversa della separazione, quella appunto della mediazione, che metta al centro il minore ed il suo diritto alla bigenitorialità e dall’altro rimarcare la necessità che a svolgere il lavoro di mediatore familiare siano unicamente professionisti seri e qualificati, a cui le persone possono affidarsi con serenità.

Mediatori familiari non ci si improvvisa, come del resto neanche genitori. Per quanto riguarda la realtà territoriale di Chieti, nel pomeriggio di oggi, alcuni di noi saranno presso la struttura dove prima si trovavano le Orsoline, in Via S.Rocco, per accogliere le famiglie e “chiacchierare” con chiunque abbia piacere, interesse o curiosità, di mediazione familiare, dalle 16.30 in poi. Vi aspettiamo con piacere.

Auguri a tutti noi mediatori familiari, in particolar modo ai miei colleghi Aimef e a tutte quelle tante persone che si impegnano ad essere mediatori nella vita, privilegiando alla cultura della violenza, quella della tolleranza e del rispetto autentico, soprattutto nella diversità.

Tolleranza, accettazione, gestione costruttiva dei conflitti verso un orizzonte di crescita umana, sociale e culturale. Oggi festeggiamo tutto questo perché ci crediamo veramente e perché tutti ne abbiamo tanto bisogno.

Contatta la mediatrice e-mail: t.lesti@impaginato.it

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