Pescara, le richieste di Confartigianato alla politica: "E ora barriere architettoniche zero"


Senza infamia né lodi la stagione turistica, ma occorre un colpo di reni per fare pil tutto l'anno con cibo e natura


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
11/10/2017 alle ore 17:55

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Non bastano le presenze nella bella stagione: per fare davvero pil legato al turismo serve un colpo di reni della politica. Questa in soldoni l'analisi di Confartigianto Pescara che chiede alla politica uno sforzo in più nella direzione di una mentalità davvero diversa e innovativa.

Pescara chiude la stagione estiva e turistica 2017 tra luci e ombre, osserva Confartigianato Imprese Pescara: presenze e incassi negli esercizi commerciali in calo a giugno e luglio, solita ripresa di agosto, dovuta principalmente all'abbassamento dei costi dell'offerta, dei prodotti, dei servizi e dei pacchetti turistici.

«Apprezziamo gli sforzi dell'amministrazione comunale - affermano il presidente di Confartigianato Pescara, Giancarlo Di Blasio, e quello della categoria Commercio, Massimiliano Pisani - Le iniziative promosse, come le due notti bianche, hanno stimolato il turismo e contribuito ad aiutare il commercio. Ma bisogna comunque fare di più per rendere appetibile la città - aggiungono - In primo luogo in materia di decoro urbano: seppur arrivata al termine della stagione, ben venga l'istituzione e del Nucleo anti degrado della Polizia municipale che, sperando non si tratti solo di un palliativo, potrebbe essere utile alla sicurezza cittadina, al commercio e al turismo».

Secondo l'associazione serve anche altro: Di Blasio e Pisani rilanciano la proposta di una delibera per far sì che almeno il 70% dei prodotti in vendita in centro sia abruzzese, come avvenuto in altre città, tra cui Firenze. «Significherebbe mettere dei limiti alle multinazionali, che non reinvestono sul territorio - sottolineano i due presidenti - favorendo le piccole imprese e l'artigianato locale. Sarebbe opportuno rendere più rigidi i requisiti per l'apertura di nuove attività e ripristinare una sorta di 'numero chiuso' per le licenze, così come è necessario stabilire dei requisiti per la figura di “operatore turistico professionale”. Tutto questo fermerebbe il flusso incontrollato di negozi ed attività improvvisate e consentirebbe di costruire un'identità pescarese».

E ancora: «E' arrivato il momento, inoltre, come ha già fatto Milano di rendere Pescara una città a “barriere architettoniche zero”, fattore che, oltre a rappresentare uno slancio di civiltà, consentirebbe di aumentare il fatturato delle attività».

Confartigianato propone poi la creazione di un ente fiere, per iniziative da ospitare nelle aree di risulta, una volta riqualificate. «Sono aree perfette per aprirsi al mercato fieristico - osservano - Basta considerare che, in una città come Pescara, per una fiera professionale si registrerebbe una media di 60mila presenze a settimana. La città ha tutte le carte in regola per ospitare fiere internazionali di livello. Al Comune chiediamo di lavorare sulla creazione di un ente fiere, perché, in questo modo - concludono Di Blasio e Pisani - Pescara potrebbe diventare realmente una città turistica, non solo d'estate, ma tutto l'anno».

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