Usa: nuovi eccessi della guerra ideologica pro e contro Trump




Categoria: ESTERI
31/05/2017 alle ore 18:21



New York, 31 mag 09:49 - (Agenzia Nova) - La stampa Usa menziona due episodi di cronaca al centro del dibattito pubblico e mediatico negli Usa, esemplificativi degli eccessi raggiunti dalla guerra ideologica seguita all'elezione del presidente Usa Donald Trump. Il primo è un episodio di cronaca nera verificatosi lo scorso venerdì a Portland, nello Stato dell'Oregon: un bianco, Jeremy Christian, ha aggredito verbalmente due donne musulmane velate; quando tre altri uomini sono intervenuti per farlo smettere, l'uomo ha estratto un coltello e li ha assaliti, uccidendone due. Il caso ha ottenuto inizialmente un ampio risalto sui media, che lo hanno imputato al clima di odio razziale e religioso diffuso dalla retorica del presidente Usa; l'omicida è stato definito un "suprematista bianco" da media e quotidiani; sino a quando Fox ha pubblicato una serie di post tratti dal social network dell'omicida, da cui emerge che in realtà Christian era tutt'altro che un sostenitore del presidente: sosteneva pubblicamente il socialista Bernie Sanders e la deputata progressista Jill Stein che, ironia della sorte, nei giorni scorsi è stata tra le più rapide nell'imputare l'omicidio al "clima di odio" diffuso dal presidente Usa. Tra le altre cose, su Facebook Christian aveva espresso pubblicamente odio per i credenti di tutte le religioni monoteiste, e si era vantato d'aver partecipato a un raduno pro-Trump e di aver esibito il saluto nazista di fronte alle telecamere di proposito, per screditare il movimento a sostegno del presidente. La foto dell'omicida mentre compie il saluto nazista, però, è ancora proposta da diversi media - ad esempio il "Time" - che ad oggi non hanno ancora ritrattato la narrativa iniziale in merito alla vicenda. Il secondo, incredibile episodio di cronaca proveniente dagli Usa riguarda una comica e collaboratrice della Cnn, Kathy Griffin, che si è fata fotografare mentre regge per i capelli una riproduzione sin troppo realistica della testa del presidente Trump coperta di sangue e mozzata dal corpo. La truculenta fotografia, paragonata da molti alla propaganda dello Stato islamico, è stata orgogliosamente pubblicata da Griffin sui suoi profili Twitter e Instagram, accompagnata da una didascalia in cui auspica apertamente la decapitazione del presidente. L'assurda trovata ha suscitato ovvie condanne bipartisan, che hanno spinto Griffin a fare marcia indietro, presentando scuse pubbliche. La Cnn ha condannato a sua volta l'episodio, ma non risulta per ora abbia interrotto le relazioni professionali con la conduttrice.

 © Agenzia Nova - Riproduzione riservata