Dal Belgio all'Abruzzo per un sì: e adesso una strategia da wedding planner per fare pil


Frank e Sophie hanno scelto Vasto per una seconda celebrazione in spiaggia: perché non mettere a regime questi talenti?


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
09/10/2017 alle ore 08:05

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Nessuno si aspetta che in pochi giorni l'Abruzzo diventi trendy come la Puglia, dove si sono promessi amore eterno big della finanza o del jet set mondiale, come Justin Timberlake e Jessica Biel, o Renee Sutton (figlia del miliardario americano Jeff) e Eliot Cohen (che hanno appena speso 25 milioni di dollari) oppure la terzogenita del magnate del ferro indiano Prmod Agarwal, Ritika e Rohan Meta con “soli” 10 milioni. Ma tra qualche anno, perché no?

Perché, in fondo, le bellezze di questa regione attirano già occhi e cuori stranieri. Come quelli dei coniugi belgi Frank e Sophie che nel 2012, per la prima volta in visita a Vasto, si erano promessi di tornarvi per dirsi sì. E lo hanno fatto.

La coppia ogni anno trascorre le vacanze nella città abruzzese e nella splendida cornice della costa dei Trabocchi, in località San Nicola a Vasto, hanno voluto ripetere la cerimonia del loro matrimonio. Si sono sposati ufficialmente in Belgio, ma poi hanno organizzato una seconda celebrazione, in spiaggia insieme a 50 persone.

Ora, al di là del fascino oggettivo su cui poco c'è da dibattere del Gran Sasso, del Parco Nazionale, dei borghi della marsicana, dei villaggi immersi in quella quiete che anche la grande stampa internazionale ha certificato (inserendo l'Abruzzo, davanti ai Caraibi, tra i migliori buen retiri dei pensionati miliardari), qui occorre un cambio di passo, repentino, per non farsi trovare impreparati quando le cose miglioreranno.

L'inversione a U dovrà riguardare la mentalità del tessuto sociale, la politica ancora troppo spesso invischiata in beghe interne e senza lungimiranza, l'approccio generale al forestiero, la managerizzazione di un settore fondamentale che si chiama turismo/promozione, la gestione oculata e razionale di fondi Ue e opportunità, la capacità di legare con enti e associazione di caratura internazionale (in grado di dare respiro a eventi e incontri).

Un mini vademecum per gettare le basi affinché il terreno su cui stanno germogliando significativi semi legati alle presenze straniere (quelle che muovono i denari, per intenderci) sia pronto e favorevole non solo agli ospiti, ma a chi poi dovrà loro garantire un certo target di servizi: per cui la politica è chiamata oggi, se vuol fare davvero un passo decisivo verso il futuro di questa regione, a far sedere attorno a sé le categorie produttive, gli albergatori, i commercianti, insomma tutte le anime dell'Abruzzo e siglare un patto per i prossimi 20 anni.

Ma farlo prima che i wedding planner di mezzo mondo scartino l'Abruzzo perché manca l'alta velocità o perché per parlare con un assessore occorrono quattro ore di sala d'attesa.

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