Quest'anno il Nobel per la Fisica parla (un po') abruzzese, con il Gran Sasso Science Institute

Quest'anno il Nobel per la Fisica parla (un po') abruzzese, con il Gran Sasso Science Institute in vetrina mondiale. L'Accademia Reale Svedese infatti ha assegnato il premio per la scoperta delle Onde gravitazionali e Barry Barish, infatti, è componente del Comitato scientifico del Gssi.

Ma al traguardo storico si è giunti grazie allo studio di una serie di cervelli come il direttore Eugenio Coccia, Lorenzo Aiello, Viviana Fafone, Matteo Lorenzini, gli indiani Akshat Singhal e Shubhanshu Tiwari, il pakistano Imran Khan e il cinese Gang Wang. Ma la “rete” che ha portato al Nobel può contare su circa mille studiosi, provenienti da 133 istituzioni scientifiche di tutto il mondo.

Cosa hanno scoperto? Sono riusciti in sostanza a osservare le onde gravitazionali dimostrando al contempo l'esistenza dei buchi neri. Per cui l'uomo sarà in grado adesso non solo di vedere il cosmo, ma anche di percepirne le vibrazioni. 

Le onde furono rilevate per la prima volta il 14 settembre 2016 alle 10:50 ora italiana, prodotte nell'ultima frazione di secondo del processo di fusione di due buchi neri. Da entrambi, della massa di circa 29 e 36 masse solari, è nato un unico buco nero di circa 62 masse solari: ma prima di fondersi, hanno spiraleggiato, per poi scontrarsi. Secondo i ricercatori il processo di fusione dei due buchi neri , che è causa delle onde gravitazionali viste per la prima volta, è un evento da far risalire a un miliardo e mezzo di anni fa.

Una scoperta epocale, la definisce il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi secondo cui la Municipalità aquilana “festeggia, quest'oggi, un risultato senza precedenti, insieme con i ricercatori e i docenti che, grazie ai loro studi e alle loro osservazioni, nell'ambito di uno straordinario progetto di cooperazione scientifica, hanno portato a casa questo sensazionale risultato, dopo la delusione per la mancata assegnazione del Premio lo scorso anno”.

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