Raffineria in Val di Sangro ed estrazione del gas a Bomba: rischio Vajont?


Secondo il consigliere regionale Bracco la Regione volta le spalle ai cittadini dopo lo stop del tar


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
02/10/2017 alle ore 13:28

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Una raffineria in Val di Sangro e l'estrazione del gas a Bomba. Questo, secondo il Consigliere Leandro Bracco il quadro che si staglia sui cittadini abruzzesi all'indomani dei rilievi ricevuti da parte di Arap, con il rischio di un Vajont in miniatura.

“Non lo dico io – precisa Bracco - ma lo scrive nero su bianco, attraverso Arap, la Regione Abruzzo medesima parlando di urgenza di garantire il proseguimento del procedimento autorizzativo in corso presso i competenti Ministeri”. Osserva che l'area precedentemente destinata alla costruzione della raffineria presentava infatti, “come sottolineato dalle osservazioni di Comuni e associazioni, alcune incompatibilità insanabili".

E attacca: “Quello che la Regione Abruzzo vuole è palese e cioè voltare le spalle a coloro i quali, da sempre, si battono per difendere il proprio territorio dal progetto scellerato di estrazione del gas sotto il lago di Bomba e raffinarlo nel Comune di Paglieta. Un progetto già fermato dalla giustizia amministrativa in quanto ritenuto di estrema pericolosità".

E aggiunge: "Questa politica che da un lato fa finta di combattere la devastazione dell'ambiente a braccetto con la collettività ma dall'altro non solo permetterebbe ma addirittura aiuterebbe il saccheggio del proprio territorio, deve essere fermata e inchiodata alle proprie responsabilità".

L'Agip titolare del giacimento di gas naturale di Bomba a partire dal 1969, nel 1992 chiese al ministero dell'Industria il rinvio dei lavori di sviluppo e coltivazione degli idrocarburi. Il motivo? Superficie instabile, presenza di amplissime aree franose e rischio concreto di subsidenza ossia di cedimento del terreno. Il lago di Bomba è lungo sette chilometri, ha una larghezza media di 1,5 km, una profondità di poco inferiore ai 60 metri e soprattutto una capienza massima di quattro milioni di metri cubi di acqua. La diga di Bomba è in terra battuta. In quell'area nessun progetto di estrazione del gas deve essere attuato”.

Il rischio, conclude, è che ci possa essere un altro Vajont anche se in forma ridotta.

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