Biondi va a meta: "L'Aquila Rugby club e Polisportiva trovino soluzione"


Chi c'è dietro il caso? Si rischia che qualcuno, nell'ombra, voglia giocare un'altra partita (elettorale) sulle spalle della squadra?


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
02/10/2017 alle ore 13:00

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Pierluigi Biondi prova ad andare a meta e interviene nella vicenda della lettera dei giocatori di rugby del team cittadino che avevano annunciato l'intenzione di non scendere in campo ieri. E fa un appello affinché L'Aquila rugby club e la Polisportiva L'Aquila rugby si siedano attorno ad un tavolo e trovino una soluzione per fare in modo che il sodalizio noeroverde possa affrontare la stagione sportiva 2017/2018.

I giocatori avevano avanzato un'accusa precisa: “Chi non ci permette di giocare sono sia i nemici storici sia quelli che si erano dichiarati amici, persone che fanno finta di litigare solo quando le luci delle telecamere sono accese".

E'stato questo il tenore della missiva aperta letta nella tribuna dello stadio Fattori dell'Aquila dai giocatori. Debiti, casse vuote e silenzio da parte delle istituzioni sono le tre cause scatenanti.

“Lo sfogo e l'amarezza dei ragazzi dell'Aquila rugby club, che hanno visto il loro sogno di scendere in campo per difendere i colori neroverdi a un passo dalla meta, sono quelli di un'intera città che viene privata di una storia gloriosa e fatta di successi – ha osservato Biondi - . Tutto ciò è inaccettabile, così come è inspiegabile la corsa di alcuni a dare il colpo di grazia a società e squadra, nonostante gli sforzi del compianto Mauro Zaffiri, (scomparso a fine agosto) di tecnici e giocatori”.

Ma aggiunge anche una stoccata alla politica: “Spiace constatare che faide interne, dal sapore squisitamente politico e che nulla hanno a che vedere con lo sport, abbiano causato una simile situazione. È molto chiaro quale sia la parte politica che ha la responsabilità morale di un disastro che fino alla fine si è tentato di scongiurare. Il rugby ha rappresentato un terreno di caccia e scontro per interessi che nulla hanno a che vedere con la crescita del movimento e di generazioni di sportivi”.

A chi si riferiva Biondi? E in che misura? Quello che è certo a questo punto è che la radiazione dal campionato, una conseguenza estrema, si potrebbe concretizzare solo se la squadra non dovesse scendere in campo per tre partite consecutive.

I margini per una ricomposizione ci sono, ma a patto che i soggetti occulti che alle spalle dello sport stanno giocando un'altra partita (elettorale) si palesino. Oppure cambino stadio.

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