giovedì 25 aprile 2024
giovedì 25 aprile 2024
Oltre 150 studiosi provenienti da Europa, Stati Uniti e soprattutto America Latina si sono riuniti a Roma in occasione del Congresso dedicato alla letteratura latino americana e al mito preispanico.
Il meeting internazionale, che si è svolto dal 20 al 22 settembre, è stato promosso dal Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali della “Sapienza” di Roma, con la collaborazione delle Ambasciate in Italia di Messico, Perù, Guatemala, Bolivia e Chile, oltre che quella dell’Associazione di Studi Iberoamericani e dell'Organizzazione Internazionale Italo Latino Americana.
Tra i ricercatori anche l’abruzzese Luciana Pasquini, docente di Drammaturgia Italiana all’Università G.D’Annunzio Chieti Pescara, per presentare un’interessante relazione dal titolo “ll repertorio mitologico dei Grand’Attori italiani in America Latina”.
Dalle ricerche svolte dalla professoressa è emerso come gli attori italiani di prosa dell’Ottocento, detti “Grand’Attori” per le loro straordinarie capacità istrioniche, cominciavano a recarsi al di là dell’Oceano già dal 1866 "per recitare il patrimonio testuale italiano in lingua originale con adattamenti da Dante, Alfieri e Goldoni"- racconta la Pasquini al rientro dall’esperienza romana-. Attesi ed applauditissimi, ben presto diffusero la conoscenza del ‘bell’idioma di Dante’, oltre che nel resto d’Europa, anche nelle Americhe e successivamente in tutto il mondo”.
“Il mio intervento - ha illustrato la professoressa- si inserisce nel solco di un progetto più ampio, giunto ormai al quarto anno, e focalizzato sull’indagine dei ponti culturali esistenti tra letteratura italiana e quella del Nuovo Mondo (America del Nord e America Latina)”.
Proprio questi argomenti spingono la docente ad intraprendere un lungo lavoro di ricerca (dal 2014 al 2016), durante il quale ha potuto collaborare con l'Ambasciata d'Italia all'Avana (Cuba), portando avanti ben tre progetti editoriali e altrettanti cicli di lezioni in due note facoltà della capitale cubana.
La summa di queste ricerche è stata poi sintetizzatata nei volumi “Adelaide Ristori in America e a Cuba” (Carabba Editore) e “Il baule del Grand’Attore. Letteratura e teatro nell’Italia del Risorgimento”.
“Da queste esperienze e dal recente e proficuo colloquio tenuto con l’Ambasciatore della Colombia, con la dottoressa Iledys Gonzales dell’Università dell’Avana, e con il professore Stefano Tedeschi della Sapienza, in occasione del convegno romano - sottolinea la Pasquini- , è emerso come l’italiano si studi volentieri in tutto il mondo, dalle meglio note alle più impensate sedi europee (come l’Islanda ad esempio) e in molti Atenei degli Stati Uniti e dell’America Latina, fino in Oriente. L’italiano e la sua espressione letteraria costituiscono infatti la lingua dell’Arte, intesa in senso assoluto, l’espressione verbale che illustra le bellezze del nostro Rinascimento, conosciuto in tutto il mondo, ma anche la lingua della moda, delle griffe, dei marchi di lusso e della buona cucina, che rendono il nostro paese attrattivo a livello universale”.
Il progetto di confronto fra letteratura, cultura e lingua italiana con quelle latinoamericane avrà ulteriore sviluppo nel prossimo mese di novembre a Città del Messico, al Congresso indetto in occasione della XIII edizione delle “Giornate Internazionali di Studi Italiani” dalla “Cattedra Straordinaria Italo Calvino” della Facultad de Filosofía y Letras, Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM).
“Sono orgogliosa di aver ricevuto l’invito. In quell’occasione – conclude Pasquini- farò il punto sulla ricezione in quello stato e in centroamerica della testualità italiana ad opera dei nostri straordinari operatori culturali del XIX secolo”.
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