"Non vi dimenticate di Rigopiano": manifestazione otto mesi dopo la tragedia


Intanto le indagini continuano per fare luce su una relazione del 2001 di rischio valanghe


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
19/09/2017 alle ore 15:24

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Rigopiano otto mesi dopo: in concomitanza con la ricorrenza della tragedia che provocò 29 vittime, a Rigopiano di Farindola (Pescara) e a poche decine di metri dall’albergo si sono ritrovati gli appartenenti al PAR, Patto per l’Abruzzo Resiliente, stipulato fra cittadini, comitati e associazioni, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle criticita’ derivanti nella regione da maltempo, eventi sismici, ma anche gli incendi delle ultime settimane, “perchè occorre fare qualcosa. Solo l’unione e la partecipazione attiva porteranno al cambiamento culturale”.

La manifestazione si è tenuta a Rigopiano di Farindola (Pescara), oltre che perché luogo simbolo delle carenze sul tema prevenzione, anche perché unico punto geografico e territoriale di incontro delle comunita’ delle tre province di Pescara, Teramo e L’Aquila colpite dai vari eventi tragici e calamitosi e che si sono ritrovate questa mattina, arrivando da tre punti diversi.

“Siamo nati in questo Comitato come mamme che vogliono tutelare i loro figli per quanto riguarda gli edifici scolastici – ha detto una delle promotrici, Francesca Merini – e ci siamo resi conto che dovevamo andare avanti per divulgare la conoscenza del rischio nella nostra regione e soprattutto le mancanze nel nostro territorio per quanto riguarda la prevenzione a tutto tondo di scuola, e strade e infrastrutture e abbiamo capito che c’era e c’e’ oggi l’esigenza di sensibilizzare i cittadini che devono essere i primi ad agire per la loro terra. Dobbiamo avere rispetto per la nostra terra cosi’ come rispettiamo noi stessi”.

Marzia Folietta, imprenditrice della zona e tra i promotori della manifestazione, ha poi detto: “Rigopiano e’ l’emblema di quello che e’ mancato in termini di gestione dell’emergenza e anche del post emergenza perche’ le macerie dell’Hotel Rigopiano sono ancora qui dove presto arrivera’ la neve. Oggi siamo in questo luogo simbolo che rappresenta anche il punto di incontro delle tre province. Ora occorre creare una rete fra noi cittadini e unirci. La manifestazione - conclude - vuole servire ad avere tutti insieme una visione comune su una regione che vive varie criticita’”.

Nel frattempo si procede anche sotto un altro aspetto, quello della ricerca delle responsabilità. Esisterebbe, infatti, una relazione del 2001 riguardante il rischio valanghe, secondo gli investigatori, completamente ignorato dall’amministrazione comunale, anche alla luce del Piano Regolatore Generale avviato nel lontano 1996, ma mai approvato. 

Un aspetto che potrebbe far salire il numero di persone poste sotto indagine. Questa nuova mossa della Procura su impulso di ben due memorie presentate dai familiari di alcune vittime, in particolare di Stefano Feniello e Sara Angelozzi. Gli avvocati Camillo Graziano (legale della famiglia Feniello) e Wania Della Vigna (legale della famiglia Angelozzi) puntano il dito contro la mancata approvazione del Prg, ma soprattutto sulla relazione geologica affidata nel 2001 all’esperto Angelo Iezzi, nella quale si fa esplicito riferimento alla pericolosità valanghe su Rigopiano e suggerisce studi approfonditi in un’epoca in cui il noto Hotel non era ancora stato ristrutturato. 

Questi studi, secondo la relazione di Iezzi, avrebbero dovuto prevedere anche la possibilità di realizzare apposite infrastrutture per creare vie di fuga dai punti critici. Obiettivo dei legali delle vittime e degli investigatori quello di dimostrare che il Comune era a conoscenza del pericolo valanghe. 

Al momento sono sei gli indagati per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose , ora si punta all’accertamento di altri fatti in particolare relativi all’opportunità di tenere chiuso l’Hotel.

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