Ius soli: stop and go nel Pd, ma per ora la legge resta al palo


Rughetti: "La priorità è la legge di Stabilità". Bersani: "Se va in cavalleria non so quando potremo approvarlo"


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
13/09/2017 alle ore 15:49



Il giorno dopo la rinuncia del Pd di calendarizzare al Senato la legge che riconosce il diritto di cittadinanza ai figli degli stranieri nati in Italia, il Pd resta diviso. C'è chi, come il sottosgretario alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti, tenta di spiegare che lo stop chiesto ieri dal capogruppo Luigi Zanda è solo momentaneo, in quanto la priorità è la legge di Stabilità, e chi, come la ministra per i Rapporti con il parlamento Anna Finocchiaro, invece, preme per trovare subito una maggioranza.

Ma una cosa è certa: per ora l'obiettivo di approvare la nuova norma entro la fine della legislatura si allontana sempre di più, e le opposizioni esultano. "Lo Ius soli non è morto - si affretta a spiegare Rughetti -, ma in questo momento deve aspettare una priorità, la legge di Stabilità, come ha detto bene il presidente del Consiglio. Poi, se ci sono le condizioni politiche, è interesse della maggioranza e, del Pd in particolare, portare avanti una legge di civiltà". Ma la ministra Finocchiaro non demorde: "si lavora per avere la maggioranza sul testo - afferma - perchè il punto non è fissarla all'ordine del giorno, è approvarla". Ancora più diretta è la deputata del Pd Barbara Pollastrini: "sullo ius soli - avverte - non è ammesso indietreggiare. Il presidente del Consiglio conosce il valore simbolico e umano di questa legge di civiltà. Ora si tratta solo di valutare quando usare anche la fiducia".

Intanto, si fa sentire anche Pierluigi Bersani di Mdp. "Siamo di fronte ad un errore drammatico che può avere conseguenze molto serie nel futuro di questo paese - sottolinea -. Se va in cavalleria lo Ius soli, non so quando potremo approvarlo. Ci troveremo nella condizione di dire ad un bimbo di 10 anni, figlio di immigrati regolari, che non è cittadino italiano perché ci sono i barconi e gli stupri".

Il centrodestra, invece, canta vittoria. Il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, Renato Brunetta, ricorda che "lo Ius soli è una cattiva riforma in un momento sbagliato". E il leader della Lega Matteo Salvini conclude: "dopo mesi di battaglie solo e soltanto della Lega e accuse di essere razzisti e xenofobi, il Pd si è arreso. Per settembre non hanno i numeri e non hanno il tempo per approvare la cittadinanza facile. Se ci riproveranno, noi riproveremo a fermarli".

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