Vaccini: Veneto fa marcia indietro e si adegua a legge Lorenzin (ma solo temporaneamente)


Il governatore Zaia blocca il decreto del direttore dell'Area sanità regionale che lasciava tempo fino al 2019 alle famiglie per mettersi in regola e attende l'esito del Consiglio di Stato


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
07/09/2017 alle ore 18:07



Il Veneto si adegua alla normativa nazionale sui vaccini. Il governatore Luca Zaia ha sospeso il decreto del direttore dell'Area sanità regionale, Domenico Mantoan, che interpretava la legge Lorenzin sull'obbligo vaccinale in modo da posticipare al 2019 il decadimento dell'iscrizione scolastica per i bambini da 0 a 6 anni che non sono vaccinati. Soddisfatte del dietrofront il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dell’Istruzione Valeria Fedeli e anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, di Forza Italia, parla di decisione saggia. La Regione Veneto rispetterà la legge Lorenzin così come interpretata dallo stesso ministero e introdurrà il decadimento dell'iscrizione per i bambini non vaccinati già da questo anno scolastico.

Zaia però precisa che la sospensione è solo temporanea, in attesa che il Consiglio di Stato si pronunci sull’esatta applicazione dei tempi. Siamo “soddisfatti della decisione del Veneto di non concedere la moratoria di due anni per presentare la documentazione vaccinale nelle scuole", commenta Lorenzin su Twitter. "La legge è chiara e va rispettata – aggiunge Fedeli -. Sono soddisfatta perciò della decisione della Regione Veneto di sospendere il decreto di moratoria di due anni per l'applicazione delle norme sui vaccini. Questo decreto legge è un provvedimento che guarda alla salute pubblica. La sua corretta attuazione è per questo particolarmente importante.

La legge è chiara e, proprio perché siamo convinti che il confronto con le famiglie sia fondamentale, proprio perché vogliamo accompagnare le scuole nelle nuove operazioni necessarie per vaccinare bambine e bambini, sono stati messi in campo tutti gli strumenti per poter attuare al meglio la legge e semplificare le procedure a carico di scuole e famiglie". La decisione di Zaia è apprezzata anche nel centrodestra. “E’ molto saggia – osserva Gasparri -. Bene hanno fatto ieri i nostri capigruppo Romani e Brunetta a rivolgere un pubblico invito al presidente Zaia che ha assunto una determinazione condivisibile. Male hanno invece fatto coloro che con toni polemici hanno difeso una scelta inopportuna. I vaccini sono una cosa seria ed è ora di finirla di delirare sulla pubblica salute”.

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