Iraq: reclutatore Stato islamico ucciso in raid su Tal Afar




Categoria: ESTERI
22/08/2017 alle ore 13:06



Baghdad, 22 ago 12:15 - (Agenzia Nova) - Un leader dello Stato islamico (Is), responsabile dei reclutamenti dell'organizzazione, è rimasto ucciso nei bombardamenti dei caccia iracheni nel centro di Tal Afar, dove è in corso l'offensiva delle forze di Baghdad per liberare la città, ultima roccaforte del gruppo jihadista nella provincia di Ninive. Secondo fonti dell'intelligence irachena, le forze aeree hanno ucciso il reclutatore dell'Is Abu Qatada al Afri insieme a quattro guardie del corpo. 

Vi sarebbe un numero compreso tra 1.600 e duemila combattenti dello Stato islamico (Is) a Tal Afar, città nel nord-ovest dell’Iraq. Lo ha dichiarato il segretario generale dell'Organizzazione Badr, Hadi al Amiri, nel corso di un’intervista rilasciata al sito internet d’informazione “Al Sumaria news”. Al Amiri ha spiegato “che la metà dei combattenti dell’Is presenti a Tal Afar sono di origine straniera”. Il segretario generale dell’Organizzazione Badr ha aggiunto che “vi è un elevato coordinamento fra le Unità per la mobilitazione popolare (Pmu, milizie a maggioranza sciita) e le forze di sicurezza che combattono nella città”. Infine, Al Amiri la resa dell’Is non può essere identificata soltanto con gli scontri che avvengono sulla linea difensiva che circonda la città.

Le forze di sicurezza irachene hanno liberato dodici villaggi nel primo giorno dell’offensiva di terra contro lo Stato islamico (Is) a Tal Afar. In particolare, lungo l’asse orientale sono state conquistate quattro importanti alture nell’area montuosa di Zamber e la strada che collega il sotto-distretto di Al Mahalibiya, uno più importanti itinerari strategici tra Mosul e Tal Afar. La dichiarazione ha aggiunto che nei combattimenti sono stati uccisi 31 membri dello Stato islamico, tra cui un attentatore suicida e nove veicoli. Altri 16 combattenti dell’Is sono stati uccisi in 15 attacchi aerei nella periferia di Tal Afar. Non è stato reso noto il bilancio di eventuali vittime dei militari iracheni.