Libia: Stato islamico minaccia vicepremier Maiteeq a Sirte, "sei nel mirino dei nostri cecchini"




Categoria: ESTERI
21/08/2017 alle ore 11:22



Tripoli, 21 ago 10:49 - (Agenzia Nova) - Il vice presidente del Consiglio presidenziale libico, Ahmed Maiteeq, si è recato ieri, 20 agosto, in visita a Sirte, ex roccaforte dello Stato islamico (Is) liberata nel dicembre 2016 dalle milizie di Misurata. Il numero due del governo di accordo nazionale con sede a Tripoli ha visitato, in particolare, la zona della Marina di Giza, l’ospedale Ibn Sina e altri importanti siti della città che ha dato i natali al defunto colonnello Muhammar Gheddafi. Alcuni militanti dell’Is, nel frattempo, hanno pubblicato in rete alcune fotografie di Maiteeq accompagnato dalla scorta: “Oggi, nel mirino dei nostri cecchini”, minacciano i sostenitori del sedicente califfato

Lo Stato islamico conta quasi 1.000 combattenti in Libia e si sta raggruppando a sud di Sirte. E’ l’allarme lanciato da Mohamed al Gharsi, portavoce dell’operazione militare “Al Bunian al Marsus” (edificio dalle fondamenta solide), in una recente intervista al quotidiano britannico “The Times”. Gli uomini fedeli al governo di accordo nazionale con sede a Tripoli, riconosciuto dalle Nazioni Unite, hanno individuato attività sospette nel deserto intorno a Wadi Allod, una valle situata circa 130 chilometri a sud-ovest di Sirte, dove si ritiene che gli jihadisti si stiano riorganizzando. “Sono alla ricerca di un nuovo rifugio nelle regioni centrali. Il loro numero sta crescendo gradualmente. Hanno quasi mille uomini", ha detto il portavoce dell’operazione militare che lo scorso 17 dicembre 2016 ha liberato Sirte dal giogo del sedicente califfato.

Hassan al Houni, consigliere del primo ministro Fayez al Sarraj, ha spiegato che le forze dell’Is stanno cercando di raggrupparsi a sud-ovest di Sirte: “I combattenti che sono riusciti a fuggire dalla città stanno cercando di riunirsi”, ha detto al quotidiano edito a Londra. L’Is è comparso per la prima volta in Libia nel 2014, nel pieno della guerra civile post-Gheddafi. All’apice della sua presenza nel paese, il gruppo jihadista contava ben 6.000 combattenti. Le forze alleate di Tripoli, sostenute dai raid aerei statunitensi, hanno scacciato lo Stato islamico dalle coste del Golfo della Sirte alla fine del 2016. Tuttavia, il mese scorso i jihadisti sono riapparsi nelle aree desertiche, dove la situazione della sicurezza si è deteriorata. Nel mese di gennaio, un mese dopo la conquista di Sirte da parte di “Al Bunian al Marsus”, i raid aerei Usa hanno colpito un campo nel deserto dove decine di combattenti si nascondevano in trincee sotterranee.

I membri delle forze di sicurezza di Tarhunah, una città situata 95 chilometri a sud di Tripoli, hanno monitorato i movimenti dei combattenti dell’Is nelle vaste aree desertiche a sud di Bani Walid. La città, nota per essere uno snodo del traffico di esseri umani e del contrabbando, si trova vicino a Wadi Allod, dove “Al Bunian al Marsus” svolge attività di pattugliando. "I militanti hanno scelto di insediarsi vicino Bani Walid perché questa città non ha una propria struttura di sicurezza", ha detto a “The Times” un ufficiale che ha combattuto contro lo Stato islamico a Sirte. "È un posto facile per nascondersi".