Pineto, tutte le priorità del secondo mandato di Verrocchio


E sul caso Mercatone:" Torneremo in Consiglio comunale a interessare tutte le parti politiche"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
26/06/2019 alle ore 08:32



Dopo le amministrative del 26 maggio scorso, Pineto ha scelto di dare nuovamente fiducia al suo sindaco Robert Verrocchio, della lista di centro sinistra Scegliamo Pineto, che ha vinto con 3054 voti, pari al 36,14%. Ma quali sono i suoi nuovi programmi per la città? Che ruolo ha giocato il civismo in questa vittoria? Impaginato ne ha parlato con il sindaco.

La vittoria e il secondo mandato a cosa sono dovuti?

Abbiamo raccontato in campagna elettorale le azioni svolte in questi 5 anni, le azioni che si stanno svolgendo in questi mesi e quelle che si svolgeranno nel corso dei prossimi 5 anni. Abbiamo dimostrato ai cittadini che questa amministrazione, questo sindaco hanno una visione del futuro soprattutto, ragion per cui abbiamo chiesto fiducia al cittadino per ulteriori 5 anni, per non creare discontinuità e non interrompere una pianificazione importante per il nostro territorio. Pianificazione che riguardava la sua messa in sicurezza, se penso alla messa in sicurezza della difesa del territorio dal punto di vista idrogeologico, se penso agli investimenti che si stanno facendo sul territorio.

Con che obiettivi?

Vogliamo essere una città per eccellenza per la mobilità sostenibile, tant’è che ogni anno abbiamo aggiunto un nuovo tratto di pista ciclabile, abbiamo completato il tratto costiero e adesso stiamo intervenendo nel centro urbano e nel corso di questi 5 anni vogliamo che tutto il centro urbano sia attraversato dalla ciclabile, tant’è che abbiamo già adottato un piano della mobilità sostenibile chiamato Biciplan. Abbiamo raccontato e spiegato quelli che sono i programmi nell’ambito del sociale, che ha avuto un ruolo estremamente importante in questi anni, se penso all’apertura di un supermercato solidale, La Formica, primo del genere nel centrosud. È un’iniziativa pubblica che oggi offre un servizio a oltre 100 famiglie che stanno attraversando un momento di difficoltà.

E sul welfare cosa farete?

Penso poi al nuovo centro anziani e alle decine di sportelli aperti in questi anni, penso a un obiettivo lungimirante su cui stiamo lavorando con la Asl per aprire sul territorio un’unità completa di cure primarie e agli investimenti che si stanno facendo in termini di energie e sinergie nell’ambito del turismo. Si stanno creando reti per la destagionalizzazione attraverso politiche sportive, grandi eventi sportivi. Sono due anni che molti alberghi di Pineto riaprono già dal mese di Pasqua. Ciò non è legato solo al fattore climatico ma a una programmazione, un lavoro fatto insieme alle federazioni, intercettando i grandi eventi. Abbiamo quindi raccontato tutte le azioni messe in campo che in qualche modo qualificano un territorio dove la qualità della vita è al primo posto. 

La spinta del civismo che ruolo ha giocato?

La lista è stata volutamente civica ma tutti sanno che è comunque una lista di centrosinistra a tutti gli effetti, quindi è una coalizione. Il Partito democratico è il partito che ha maggiormente caratterizzato questa lista che ha avuto poi un ruolo predominante ma in sinergia con altri partiti del centrosinistra, quindi ci sono state poi partecipazioni del mondo del civismo e credo che tale connubio sia stato vincente. 

È il controcanto reale all'antipolitica?

Secondo me no. Credo debba tornare al più presto il riconoscimento al valore della politica vera perché in politica non ci si improvvisa e lo stiamo vedendo anche ad altri livelli. La politica è un qualcosa di serio. Una volta esistevano le sezioni, i circoli, i percorsi da seguire. È una cosa seria sia se la si fa all’interno della comunità sia all’interno dei palazzi dove ci sono responsabilità che si assumono. Credo che fare politica oggi sia più difficile rispetto al passato. Oggi abbiamo un atteggiamento di sfida verso la politica e le istituzioni, quasi una denigrazione scorretta, con toni accesi. Certo ci sono delle responsabilità dietro questi toni perché io credo che se ci sono valori conquistati nel corso di decenni, ci sono stati uomini e donne che in qualche modo hanno avuto una statura importante, esperienze e percorsi che hanno consentito di arrivare a queste conquiste.

Troppi social, oggi, e pochi fatti?

Oggi leggiamo con troppa superficialità, sarà anche l’avvento di nuovi strumenti di comunicazione che consentono di parlare senza poi presentarsi o metterci la faccia però la politica sta facendo davvero fatica, ovviamente la buona politica. Sono convinto che il ruolo dei partiti sia ancora importante, ovviamente una grande riflessione va fatta all’interno dei partiti che devono capire cosa sta accadendo fuori e cercare di non prestare i fianchi e affrontare il fenomeno di denigrazione della politica e dimostrare che ce n’è bisogno. Politica la si fa anche stando ne proprio condominio, stando all’interno di una parrocchia, di una società sportiva o di un’associazione di categoria. Bisognerebbe riappropiarsi di questi concetti prima di sparare addosso a tutti. Ho visto in questa campagna elettorale che il più delle volte ci sono critiche senza fondamenti ma giusto per il gusto di distruggere e alla fine non si distrugge l’immagine di una persona ma si finisce per screditare l’immagine di un intero territorio, un’intera categoria, il che non fa bene a nessuno. 

Il caso Mercatone tiene in ansia dipendenti e famiglie: che cosa chiede al Mise?

Il caso Mercatone lo abbiamo non solo seguito ma ne siamo stati promotori già alcuni anni fa come città di Pineto, in modo trasversale coinvolgendo tutte le parti politiche, quindi in modo orizzontale, verticale tutti i livelli fino ad arrivare al Mise. Il caso fu portato in consiglio comunale qui a Pineto, arrivando a interessare l’allora vice ministro De Vincenti (Ministero Sviluppo Economico). Grazie a questa nostra a zione, grazie alla Regione Abruzzo e all’interessamento dell’ex vice presidente Giovanni Lolli, riuscimmo a 
dare una spinta importante affinché il caso Mercatone venisse preso in mano dal Ministero dello Sviluppo Economico. Purtroppo, a distanza di qualche anno quella speranza che c’era e che ha portato a qualche sacrificio (avevamo solo a Pineto oltre 60 dipendenti impiegati all’interno di una struttura che è un po’ la storia di questo territorio dal punto di vista del mobile) un terzo di quei dipendenti non sono rientrati in una prima fase di rilancio della struttura. Rilancio annunciato che purtroppo non è andato a buon fine.

Come uscirne?

Oggi chiediamo che la vicenda venga seguita come qualche anno fa, torni nell’amministrazione straordinaria e vengano tutelati i lavoratori che oggi sono rimasti in sospeso sia quelli che erano stati apparentemente salvati ma anche quelli che sono stati lasciati fuori in prima battuta. Certo c’è preoccupazione per i lavoratori, noi dal canto nostro, appena possibile torneremo in consiglio comunale a interessare tutte le parti politiche perché comunque non parliamo di pochi lavoratori ma tanti e anche fossero pochi lavoratori il dovere della politica è di essere loro vicino. Continueremo e riprenderemo a fare la nostra parte cercando di fare in modo che tutti gli enti regionali, nazionali, istituzionali che oggi hanno maggiori strumenti a disposizione siano accanto agli sviluppi sperando che possa esserci una luce per il Mercatone. Non so  quanti siano stati prodotti nel frattempo perché tenere una struttura chiusa per un marchio dal punto di vista commerciale significa produrre danni…però siamo fiduciosi. 

Turismo, cultura e sviluppo: come legare questi tre talenti in una Regione dalle potenzialità ancora inespresse?

Mi è capitato spesso di partecipare a delle fiere. Ognuno di noi si preoccupa in qualità di sindaco, a volte, di come andare a delle fiere, presentarsi bene come Comune. Chi realmente fa attività di promozione all’interno delle fiere (per ciò che esse possono ancora rappresentare perché il mondo sta cambiando), si rende conto come il problema non sia come promuovere Pineto, Silvi o Roseto ma spiegare al turista dove si trova l’Abruzzo (se ci si rivolge a un turista straniero). C’è sicuramente bisogno di una grande sinergia regionale a mettere in evidenza quelle che sono le peculiarità della regione Abruzzo, quindi un’unica politica promozionale dal punto di vista turistico. In questi anni abbiamo creato, purtroppo, uno spezzatino di messaggi e quando disperdiamo anche risorse in tal senso i messaggi che vengono fuori sono deboli. Tanti territori stanno facendo un grande sforzo: abbiamo una regione strepitosa dal punto di vista dei parchi, delle spiagge, delle bellezze artistiche, culturali. Abbiamo una regione che non ha nulla da invidiare ad altre regioni.

Quindi?

Occorre una rete che metta a sistema le nostre peculiarità e fare un’unica promozione. Ciò non esclude che ogni territorio debba fare un salto in avanti, quindi creare una sinergia tra istituzioni e operatori del settore perché se da una parte c’è il grande lavoro che devono fare le istituzioni dal punto di vista della tenuta del territorio e di scelte (il nostro ha scelto di puntare sul turismo sostenibile e negli anni sta pagando l’idea di tutelare un’area con un parco, un’area marina protetta, sta dando risultati). D’altra parte c’è il turismo che sta cambiando: abbiamo un turismo che non resta per settimane o mesi ma per pochi giorni,  abbiamo il turista che decide di non fare più la pensione completa ma andare al B&B e il turista che sceglie la località attraverso recensioni di TripAdvisor piuttosto che Booking e quindi c’è bisogno, urgentemente di un aggiornamento anche delle politiche di promozione dei singoli operatori. Non esiste più il turista che sceglie la struttura girando con la macchina ma quello che trova la struttura online. Bisogna lavorare su più fronti, attualmente siamo in un mondo online ecco perché la mia premessa è stata: ‘non so fino a che punto la politica delle fiere paghi ancora’. La fiera è ormai 365 giorni all’anno online, quindi occorre un grande investimento anche in tal senso. 

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