Dal partito pigliatutto alla riscoperta dei circoli: il "nuovo" Pd secondo Fina


In vista del congresso di luglio, il candidato alla Segreteria abruzzese indica strada e obiettivi ai dem


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
24/06/2019 alle ore 16:21



Come far ripartire il Pd abruzzese? Da dove ricominciare? Il centrosinistra abruzzese ha bisogno di nuova linfa per tornare a esprimersi, ma da quali punti ripartire per stilare nuove idee e progetti? Michele Fina, Responsabile Università e Ricerca Pd, è candidato alla Segreteria Regionale Abruzzese: ecco la sua analisi.

Obiettivo congresso di luglio: come intende ricostruire il Pd abruzzese?

Dando una mano per cambiare tutto. Innanzitutto ricostruendo una comunità leale, in cui prevalga il “noi”, in cui le idee e le ambizioni dei singoli possano svilupparsi cooperando e non litigando continuamente su ogni cosa. Abbiamo bisogno di un partito pulito e serio, che faccia prevalere le regole e non le deroghe; un partito umile, che promuova un’alleanza costituzionale con tutti coloro che sono preoccupati dell’estremismo delle destre di oggi. Queste sono le precondizioni per promuovere poi un’alternativa delle idee e dei progetti.

Dialogo e territori: i circoli che peso avranno?

Restituire vita e centralità ai circoli è il primo passo della ricostruzione. Se toccherà a me partirò da qui: quanti circoli ci sono, come lavorano, come dialogano con la società, in che modo si aprono e rinnovano. Riapriremo i circoli dove non ci sono più, a partire dalle periferie sociali a fisiche, dai luoghi di lavoro e di studio.

Dallo storytelling renziano al pragmatismo di Zingaretti: il Pd è ancora una casa per tutti?

Un partito è tale se ha ben chiaro da che parte sta: noi siamo il soggetto politico degli esclusi che promuove l’eguaglianza. Da qui guardiamo a tutta la comunità nazionale. In questi anni lo abbiamo dimenticato, affidandoci al rapporto disintermediato tra capo e folla e immaginando un partito pigliatutto senza identità e, quindi, senza popolo.

L'Abruzzo cerca risposta: sisma, Bussi, logistica. Il Pd che strada indica?

La strada della solidarietà nazionale e non quella dell’autonomia differenziata e della flat tax che acuiscono le distanze tra nord e sud e che privilegiano le regioni e i cittadini più ricchi. A una richiesta di attenzione del Paese sulla nostra regione dobbiamo accompagnare un nostro nuovo modello di sviluppo: radicalmente ecologista, che investa sul sapere e sul territorio, capace di competere parlando al mondo.

Sono iniziate le grandi manovre per le elezioni anticipate?

Vedo lontane le elezioni perché vedo questo Governo, parafrasando Vasco Rossi, in instabile “equilibrio sopra la follia”. Ma saremo pronti alle prossime elezioni solo quando recupereremo lo sguardo lungo verso le prossime generazioni. Ogni altra manovra tattica è destinata a fallire miseramente. Almeno questa lezione dovremmo averla imparata.

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