Giunta Masci, ma che fatica trovare la quadra (che ancora non c'è)


Mentre il M5s accusa il centrodestra, Fratelli d'Italia chiede due assessori e Sclocco dà dell'impreparato al sindaco


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
24/06/2019 alle ore 14:38



A quasi un mese dalla chiusura delle urne, il centrodestra vincente al primo turno è ancora senza giunta comunale. "Purtroppo non siamo sorpresi perché questa è la destra al governo: un'accozzaglia di partiti grandi e piccoli e finte liste civiche che portano al tavolo solo pretese, minacce, personalismi, spartizioni di poltrone, più interessati agli appetiti di potere che a trovare i migliori elementi per guidare la città più grande e importante d'Abruzzo". Così la consigliera M5S Pescara Erika Alessandrini.

"Basta infatti guardarsi intorno per vedere cosa succede con il centrodestra al governo, incapace di stare insieme. A Teramo il Sindaco Brucchi è caduto al termine di una lotta estenuante e intestina con i partiti della sua coalizione. A Chieti sono fresche le dimissioni del Sindaco per i medesimi motivi. Non meno facile è la vita amministrativa del sindaco Biondi a L'Aquila, dimessosi anche lui tempo fa, per poi ritirare le dimissioni a fronte di rimpasti di giunta utili a mantenere solo equilibri politici interni. A Pescara stesso copione, con l'aggravante di un sindaco capace di dividere ancor più una coalizione già frammentata, composta da partiti al cui interno si gioca al tutti contro tutti. In queste settimane sui giornali questi erano i titoli e i toni:

- "Vogliamo 4 Assessorati e la Presidenza del Consiglio Comunale" (Lega).

- "Vogliamo tre assessorati" (Forza Italia).

- "Vogliamo 2 Assessorati per due uomini" (Fratelli d'Italia).

- "Vogliamo un assessorato" (Lista civica Pescara Futura) ed addirittura "O abbiamo un assessorato o passiamo all'opposizione" (UDC).

E persino un "Datemi la poltrona di capo di gabinetto". Per poi scoprire che i consiglieri comunali appena eletti non possono svolgere tale ruolo (Lista civica Amare Pescara). Fino ad arrivare a quello che voleva essere un ultimatum di Masci, che dichiarava che avrebbe nominato la sua giunta entro sabato e che invece è rimasto un grido nel vuoto che lo ha lasciato con un pugno di mosche in mano e un tavolo delle trattative a pezzi". 

"Masci si sta dimostrando un sindaco incapace ancor prima di iniziare a governare", continua la consigliera M5S Erika Alessandrini, "Incapace di tenere unita la sua stessa coalizione, visto che su tutti i giornali abbiamo letto addirittura che il principale partito ha abbandonato il tavolo delle trattative. Un sindaco passacarte che non è in grado né di imporre la propria visione e le proprie volontà né di dare seguito agli appetiti dei partiti piuttosto che alle richieste impellenti di una città abbandonata a se stessa".

"Come fu per il centrosinistra, vittima delle richieste "di famiglia" che fu costretto a nominare una diciannovenne senza alcuna esperienza pur di cominciare a governare con una maggioranza, oggi la città resta immobile, vittima dei meccanismi delle restituzioni elettorali, prive di ogni principio di meritocrazia e preparazione, che "premia" come fosse una lotteria i portatori di voti, svuotando di rappresentatività il Consiglio comunale per il meccanismo delle nomine ad assessori che costringono alle dimissioni da consigliere".

"Se fosse andato al ballottaggio il M5S avrebbe dichiarato la sua giunta prima del secondo turno di voto, a dimostrazione della serietà e della capacità di governare in libertà la propria città. Invece assistiamo tristemente a questi teatrini stucchevoli. Se questo è l'inizio, purtroppo saranno anni bui per la nostra città. Il centrodestra non è in grado nemmeno di darsi una giunta, che dovrebbe essere il più facile degli atti di una maggioranza, specie con l'entusiasmo di una vittoria al primo turno. Se accade tutto questo senza aver nemmeno cominciato, cosa potrà accadere per il bilancio o per le opere pubbliche o per una variante al piano regolatore? Magari Masci potrebbe farsi aiutare anche nel formare la giunta dall'intelligenza artificiale, che durante la campagna elettorale è stata da lui proposta come la panacea di tutti i mali".

FRATELLI D'ITALIA

Alla luce degli ultimi sviluppi in merito alla composizione della Giunta comunale di Pescara, Fratelli d'Italia ha ribadito: "Le urne hanno decretato un ottimo risultato del partito che ha permesso l'elezione di ben 3 consiglieri comunali. Oltre all'alta preparazione ed esperienza degli stessi, giova precisare che da un punto di vista numerico il partito merita la giusta rappresentanza in Giunta, e che dunque  non si può prescindere dalla presenza di due assessori di Fratelli d'Italia tra i  tre eletti. Sono altri a dover fare un passo indietro. Tutto ciò è stato ampiamente rappresentato al sindaco Masci e siamo certi che non potrà non accogliere le nostre richieste se, come siamo convinti che sia, intende puntare su un Esecutivo competente".

SCLOCCO

"Il sindaco che ama Pescara è impreparato a governarla. Per la prima volta la città ha una giunta a due per la mancanza di intesa in una maggioranza unita solo dalla fame di poltrone". Così Marinella Sclocco, dal versante del centrosinistra che aggiunge: “E' abbastanza singolare che un politico che aspetta di fare il Sindaco da così tanto tempo come Carlo Masci sia arrivato alla meta senza avere un piano, un programma, una strategia subito operativa per la città e per il Comune. Eppure avrebbe potuto agevolmente iniziare a governare, avendo il bilancio approvato, i conti a posto, niente abissi finanziari da colmare e la maggior parte delle attività già ben che avviate: i problemi maggiori sono seguiti dagli uffici, le manifestazioni sono organizzate, i lavori in corso stanno procedendo e persino la sanificazione del mercato coperto di via dei Bastioni, chiuso dopo la visita dei NAS a tre giorni dalle elezioni, è stata predisposta dall'Amministrazione uscente con tempi tali da consentire oggi la riapertura che Masci, in modo abbastanza maldestro, cerca di attestarsi. A un mese dal voto mi chiedo: qual è il suo valore aggiunto sulla città? Farsi fotografare con i cani nell'acqua dove non potrebbero stare? Spacciare per propri fan degli ignari bambini che mangiano gelati nel centro di Pescara? Oppure chiedere l'esercito per risolvere i problemi che solo in modo incidentale sono a carico del Comune?

Masci in verità sta continuando la campagna elettorale, contando sul fatto che la città non si accorga che non ha ancora una Giunta, meglio, che non ha una Giunta completa. Pescara per la prima volta nella sua storia amministrativa si ricorda un esecutivo a due, a tre col sindaco, privo di deleghe e operatività per governare, nominato nonostante gli strappi enormi con le forze di maggioranza della coalizione, quelle forze che hanno consentito la sua elezione e che gli stanno presentando un conto prevedibilissimo. Un conto che lui pensa di poter eludere mostrando muscoli che non può usare se vuole amministrare davvero la città per tutto il mandato, come in campagna elettorale ha detto di essere pronto a fare, trascinandosi dietro l'icona di un cuore che, pur così giovane di elezione, oggi vive già pesanti aritmie.

La sicurezza, suo cavallo di battaglia, la demanda all'esercito di cui sono le stesse forze dell'ordine a dire che non c'è bisogno a Pescara. Il decoro, altro argomento topico, lo affronta con un selfie con la Polizia Municipale all'interno di un'area che storicamente e da anni è sotto la lente del Giona e dei vigili urbani che lì fanno controlli, sgomberi e attività costante. Sul mare che ama tanto non dice più niente: per esempio se la pioggia della notte scorsa ha reso l'acqua praticabile o no nel tratto di costa che ha valori variabili, lui che in campagna elettorale aveva annunciato di volere la bandiera blu. Se il buongiorno si vede dal mattino, Pescara è nella palude, senza governo e senza speranza”.

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