Lavorare sodo per l'Abruzzo: chi accetta la scommessa?


Basta stappare, le elezioni sono alle spalle. E'ora di programmare seriamente e con lungimiranza


di Raffaele de Pace
Categoria: ABRUZZO
19/06/2019 alle ore 17:51



Le esportazioni d'Abruzzo nel primo trimestre del 2019 fanno segnare un meno diciassette milioni di euro. Pezzi di territorio rischiano di affrontare la stagione estiva senza elisoccorso. Le Terme di Caramanico, ad oggi chiuse, potrebbero mandare in fumo migliaia di posti di lavoro. Di Bussi e Rigopiano in troppi si stanno dimenticando.

Sono solo alcune delle criticità regionali emerse negli ultimi giorni, ma che una politica lungimirante ha l'obbligo di affrontare e sanare. E'finito il tempo dei festeggiamenti per chi ha vinto le elezioni, e delle recriminazioni per chi le ha perse: ergo, occorre rimboccarsi le maniche e lavorare per produrre i tanto auspicati fatti dopo comizi e polemiche. Al bando, dunque, le chiacchiere da bar, i capannelli sotto gli ombrelloni, i retroscena dei soliti complottisti, le diagonali di chi cerca riposizionamenti in attesa delle nuove nomine.

La parola d'oridine deve essere una: lavorare, lavorare sodo per rimettere in piedi un territorio sfinito dalla gestione che fino a ieri, per dirne una, spendeva 400mila euro per un campetto di provincia, mentre non si accorgeva delle difficoltà di un centro termale di riferimento come Caramanico che, oggi, non si sa ancora se aprirà.

Per cui basta stappare, le elezioni sono alle spalle. E'ora di programmare seriamente e con lungimiranza. Chi accetta la scommessa per l'Abruzzo del futuro?

 

twitter@ImpaginatoTw