Pescara, Di Matteo mostra i denti: se verrà sacrificato Diodati pronti ad andarcene in blocco


Si complica la strada del rimpasto in seno alla giunta Alessandrini. E ora non resta che attendere che passi Ferragosto (e che torni D'Alfonso)


di Ilaria Proietti
Categoria: ABRUZZO
14/08/2017 alle ore 18:09



La strada del rimpasto ferragostano al comune di Pescara è tutta in salita. E, salvo colpi di scena ed altre mirabilia, almeno fino al 18 non se ne farà nulla. Anche perché è ormai chiaro che questa partita potrebbe andare di traverso non solo al sindaco Marco Alessandrini. Ma pure a Luciano D’Alfonso, con un effetto domino potenzialmente travolgente per il Pd abruzzese. I dem che si riconoscono in Donato Di Matteo, infatti, hanno deciso di mostrare i denti: e se l’assessore al bilancio Giuliano Diodati verrà messo alla porta dalla giunta Alessandrini, usciranno in blocco dalla maggioranza “nelle varie amministrazioni di cui sono componenti”.

Difficile capire, in un clima da scontro frontale, come si potranno trovare modalità accettabili da tutti gli interessati affinché possa tornare il sereno. Quel che è certo è che da mesi il sindaco Alessandrini è messo in croce dalle continue fibrillazioni interne alla maggioranza che lo sostiene. A partire dalla Lista Teodoro che pretende di tornare in giunta e con una delega di peso. Diodati, da parte sua, non vuole farne certo le spese e resiste. E non mancando altri da accontentare, specie tra i consiglieri più votati. Insomma un sudoku complicatissimo che richiederebbe un colpo d’ala.

Intanto il gruppo dem di Di Matteo fa quadrato intorno a Diodati e non molla l’osso. Anzi, rilancia. Mettendo per iscritto una lettera inviata non solo al sindaco di Pescara, ma anche al presidente della Provincia, al segretario del Pd Abruzzo e naturalmente al presidente della regione Luciano D’Alfonso. E in cui ben poco viene lasciato all’immaginazione. “Il sindaco di Pescara dovrà rinnovare la fiducia all’assessore Diodati senza che possano considerarsi altri percorsi e sotterfugi politici da cui i sottoscritti prendono le distanze nelle relative sedi politiche e amministrative” si legge ancora nella missiva sottoscritta dallo stesso Di Matteo e dai suoi ossia la parlamentare Vittoria D’Incecco, i consiglieri provinciali Vincenzo Catani e Annalisa Palozzo, ovviamente l’assessore Diodati e gli altri consiglieri comunali pescaresi Lola Berardi, Adamo Scurti e Tiziana Di Giampietro .

Per i suoi, l’assessore Diodati “non merita di essere immolato sull’altare dell’ennesimo sacrificio politico in cui il Pd mostra debolezza e l’amministrazione comunale tutta la sua inconsistenza”. E guai a proporre soluzioni improvvisate perché la toppa sarebbe peggio del buco. “Sono state ipotizzate da esponenti politici vicini all’amministrazione comunale soluzioni alternative che potessero in qualche modo mitigare la violenza dell’atto nei confronti di Diodati”. Ipotesi che a quanto pare vengono respinte in blocco al mittente. Quale sia, il mittente, non è dato esattamente sapere.