Usa-Turchia, le tensioni fanno saltare l'addestramento degli F35


I piloti turchi verranno allontanati dalle basi americane in Arizona e Florida


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
08/06/2019 alle ore 10:39



Piloti turchi lontano dagli F-35 in Usa. Non poteva che finire con una netta presa di posizione la diatriba tra Washington e Ankara sul dossier difesa, con il governo di Erdogan che avrebbe voluto, al contempo, ricevere la formazione per i nuovi F-35 (e i caccia) e acquistare il nuovo sistema missilistico russo S-400. 

Gli Usa hanno messo un punto e rifiutano la presenza di quei piloti turchi che avevano programmato di allenarsi in due basi americane in Arizona e Florida. La questione è nota: il Pentagono ritiene incompatibile lo status turco di membro Nato con l'acquisto di quel sistema d'arma da Mosca, che potrebbe creare un conflitto con il background relativo al nuovo caccia della Lockheed Martin Corp.

Si tratta del primo e unico caso nella storia della Nato, dal dopoguerra ad oggi, in cui due membri dell'alleanza raggiungono un tale punto di rottura. A rivelare i dettagli della questione è stato il quotidiano turco Hurriet, che ha diffuso il contenuto della lettera inviata dal Segretario americano per la Difesa Patrick Shanahan al ministro della difesa di Ankara, Hulousi Akar. Ma forse una porta è stata lasciata aperta, come dimostrano le parole di tre alti funzionari americani affidate alla Reuters. Sotto anonimato hanno precisato che la decisione potrebbe essere annullata in caso di cambio di strategia da parte di Erdogan. Ma la risposta del Sultano non lascia dubbi, definendo "fuori questione" che la Turchia si ritiri dal suo accordo con Mosca.

Al momento quattro piloti turchi sono presenti alla Luke Air Force in Arizona, mentre altri due piloti turchi sono impegnati lì come istruttori assieme a venti manutentori di velivoli turchi. Inizialmente Ankara aveva manifestato il proprio interesse all'acquisto di cento F-35, per un costo complessivo di 9 miliardi di dollari.

Ma proprio in questi giorni dalla russa Rostec ecco l'annuncio dell'inizio delle consegne degli S-400 alla Turchia, come osservato da Sergei Chemezov, secondo cui “il denaro del credito è stato speso, la tecnologia è stata prodotta e abbiamo completato l'addestramento di tutto il personale militare".

La prima risposta (negativa) è dei mercati, con la lira turca che perde un altro 1,5 per cento prima di recuperare leggermente ma più in generale la valuta ha perso quasi il 10 per cento del suo valore rispetto al dollaro quest'anno.

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